lunedì 9 dicembre 2013

Perdere una felpa per un figlio di pulla.

Sabato sera, la noia della serata comincia a farsi sentire, quella noia che arriva nell'oretta prima di scendere di casa per andare a fare il solito giro locale-birra-casa del sabato sera si fa sentire, è un orario brutto, troppo presto per andare, troppo tardi per fare qualsiasi altra cosa.

Lo Shelter mi salva, leggo qualche articolo e mi viene in mente che devo finire Hotline Miami, mi mancano giusto gli ultimi due livelli, lo finisco, non ci capisco un cazzo, però ora è finalmente giunto il momento di scendere, mando un sms per dire a chi di dovere che sto per andarlo a prendere, apro il cassetto con i miei vestiti, e qualcosa si muove.

Mi fermo, mia madre è convinta che io sia poco capace di trovare la maglietta desiderata, infila una mano e qualcosa si muove, lo vede anche lei, qualcosa si sta muovendo dentro il cassetto.


Giovedì sera, dentro il cassetto non c'è ancora nulla, ma sta piovendo, sta piovendo molto forte, mia madre è chiusa in cucina, e vede una figura muoversi fuori nel balcone, ma è fuori, non è dentro, ci avverte di tenere le finestre chiuse, e così facciamo.

Sabato mattina le finestre non sono chiuse, sabato sera, quella figura che fin'ora abbiamo visto solo di sfuggita si muove dentro il cassetto dove io tengo i miei vestiti.
Le piogge sono bastarde, le piogge risvegliano strane bestie dal sottosuolo. I Drow sono troppo codardi per salire alla luce del sole, ma quello che ho nel mio cassetto non è un Drow, e fa molto più schifo.
La Bestia
La bestia è grande, ed è dentro il mio cassetto, mi sento male, e non sono il solo. Panico.


Mio padre si improvvisa McGyver, ma non ne ha mai visto neanche una puntata, comincia a chiedere oggetti improbabili, coperte, lenzuoli, sacchetti, ma il tutto senza alcun vero motivo, tutto senza un piano.
Mia madre mi porge una coperta, io sto ancora male, mio padre continua a prendere oggetti improbabili, fra l'accappatoio e lo schiacciapatate, la bestia decide di saltare fuori, si infila dentro il soggiorno, incomincia a infilarsi tra i mobili.
                                    

Cominciamo ad armarci, scope in mano, sedie che vengono posizionate a fare da barricata fra noi e la bestia, telefonini come torce per illuminare dietro i mobili, bastoni di ferro, e mia madre arriva anche a dire:
-Prendi il tuo fucile da Softair.

La povera bestia intanto è dietro la libreria, spaventata a morte, noi lo siamo di più, cominciamo a scuotere l'enorme libreria nel tentativo di schiacciarlo la dietro, ma la conformazione della stanza ce lo impedisce, se i topi hanno una divinità, lui deve essere molto credente.

Cominciamo a toccarlo con un bastone infilato dietro il mobile, ma lui è più forte di noi, è un bastardo coraggioso, e rimane li, inamovibile, un eroe di guerra pronto a sacrificarsi per reclamare quel suo posto.

Io non provo odio verso i topi, è che Rattata mi faceva schifo come pokemon, e poi, quella bestia che mi ritrovo dietro la libreria mi ha mangiato una felpa, una felpa che deve ripagare.

Ma non possiamo vincere questa guerra, quindi bisogna passare alla via diplomatica, costruiamo un passaggio, allarghiamo lo spazio dietro l'armadio e lui scappa via, gli apriamo la porta del terrazzino, vogliamo che vada via, con le buone certo, ma lui pare non volerne sapere.
Per fortuna il posizionamento delle sedie a barricata, e l'azione delle nostre scope pare essere riuscito nell'intento di farlo battere in ritirata.

Ora spero solo che non ritorni con i rinforzi.                                    

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