martedì 30 dicembre 2014

Ogni Maledetto 1 Gennaio


Ti svegli, ci impieghi un po' di tempo per capire dove sei andato a finire questa volta, sei su un divano e la cosa ti aiuta a capire che molto probabilmente non sei a casa tua, gli occhi hanno difficoltà ad aprirsi e i tuoi vestiti sono ancora intrisi del puzzo dell'alcool, una tua scarpa è sporca di vomito, primo regalo dell'anno dal tuo amico che non regge. 

A terra accanto al divano c'è proprio lui, la bocca aperta e gli occhiali da sole, la camicia sbottonata e una cravatta a mo' di sciarpa intorno al collo, piano piano alcuni ricordi cominciano a riaffiorarti alla mente, le mani vanno a controllare le tasche dei propri jeans e tiri un sospiro di sollievo, c'è ancora tutto. Prendi il telefono e la prima cosa che vedi è un messaggio, con mittente tuo padre che recita "oh, guarda che aspettiamo solo te, quando hai intenzione di arrivare?"
Guardi lo schermo del telefono e dice chiaramente: "1 Gennaio 2015, 12.30"

-Cazzo.

Lo avevi promesso, saresti stato a pranzo con i parenti, scosti la coperta che ti avevano gettato sopra e scopri che la tua situazione non è poi così diversa da quella del tuo amico, solo che il tuo amico di prima ha deciso che con i peli del tuo petto sarebbe stato divertente scrivere "Viva Gesù" e ora ti ritrovi con la pelle arrossata e questa incredibile composizione artistica sul petto.
Metti il primo piede a terra e subito capisci che il demone del dopo sbronza ti ha già preso, la testa gira e la nausea si fa sentire, ma tu sei più forte di così, e non sarà uno stupido capodanno a metterti fuori gioco. Ti alzi e chiudi quella camicia, sei a casa del tuo migliore amico e sai benissimo dov'è la porta del bagno, fai un passo dopo l'altro, veloce, la mano si posa sulla maniglia e "tump", niente, chiusa.
Bussi.

-oh
-Veloce!
-Veloce un cazzo, qua c'è così tanta merda che fra poco mi chiama Gianni Morandi per venire a pranzare

Ridi, perché ti fanno ancora ridere le battute su Gianni Morandi, decidi di trovare una soluzione alternativa, vai in cucina, il lavandino è pieno d'acqua e dentro ci sono delle bottiglie vuote che galleggiano, l'acqua è pure a terra e le tue scarpe fanno il solito "squash squash" di quando si cammina su terreno bagnato, ti getti un po' di acqua sul viso e finalmente riesci a far funzionare un po' meglio il cervello, hai bisogno di uno specchio e l'unico è nel bagno. Fa nulla, è tardi, scendi.

Ti lecchi le mani e provi a sistemarti i capelli, ti muovi veloce lungo i marciapiedi della città vuota e alla fine i tuoi occhi si infrangono su una vetrina su cui riesci a specchiarti, sulla guancia hai stampato un paio di labbra rosse, rossetto di quell'amica che avresti preferito ti facesse arrossire il cazzo. Ancora una volta ti lecchi le dita e provi a sperare nel potere magico della saliva, ora hai una chiazza rossa su tutta la guancia destra, continui a provare a pulirti mentre cammini e appena arrivi nella casa del parente di turno tuo padre apre la porta ed esordisce con:

-che, ti hanno preso a schiaffi sta volta?
-No, è rossetto, non si levava
-hai provato con acqua e sapone?
-Non potevo, c'era Gianni Morandi

Lo sguardo interrogativo di tuo padre rimane senza risposta, lo superi per evitare qualsiasi conversazione ma sai già di aver sbagliato qualsiasi calcolo, intorno a te vi è una sfilza di parenti infinita, amici dei parenti, bambini che corrono e gridano in due metri quadrati, i tuoi cugini sempre impeccabili e qualcuno più bravo di te nel fare finta di non stare patendo i postumi dell'alcool. La sera prima devi aver ingerito un nano, perché ora c'è qualcosa che ti da dei pugni da dentro lo stomaco, e l'odore delle centinaia di cibarie sul tavolo non aiuta.

-Guarda un po' chi è arrivato
-Alla buon ora
-Ma che hai fatto alla guancia?
-Che è sta puzza di vino?
-Piacere sono Giangiovanni, l'amico di tuo zio Filiumberto, con mia moglie Ariannangela e mio figlio asdiaisdgoj

Tutte queste voci ti si infrangono contro quando realizzi che dentro il tuo stomaco c'è una piscina di alcool che non è ancora uscita da te, la nausea si fa sempre più viva ma devi fingere sobrietà, sorridi in direzione dell'amico di famiglia

- Nome straniero? - Domandi
- Gatto del tizio dell'anagrafe.

Non hai il tempo di capire la risposta e già viene afferrato e portato a sedere, tua nonna ti afferra entrambe le guance e ti riempie di baci sul volto come quando avevi 3 anni.

-Ma che profumo ti sei messo? Ma che hai fatto alla guancia? Hai mangiato?

Tre domande che arrivano troppo velocemente, e tu non hai il tempo di ragionare sulla risposta, ti limiti a dire un:

-no...

Il brusio che vi era di sottofondo si ferma, silenzio, una cicala suona l'ukulele in lontananza,tutti i vicini di casa si affacciano. un tizio che passava da fuori con la bicicletta smette di pedalare e cade, gli automobilisti frenano di botto, le nuvole chiudono il sole e il papa interrompe l'omelia.
Davanti a te viene messo un piatto con una collana di salsiccia, due chili di patate, un porcellino fritto e un pezzo di pizza avanzata dal giorno prima

-Mangia!
-Ma io...
-Mangia!


Tutti ti guardano, è come se aspettassero solo te, i clacson delle macchine fuori cominciano a farsi sentire, hanno fretta, vogliono ripartire e tutti aspettano che tu mangi.
Prendi la forchetta infilzi un pezzo di patata e lo porti alla bocca, mastichi lentamente e non appena deglutisci è festa.

La gente comincia ad esultare e i parenti cominciano a mangiare, carni, antipasti, pasta, pesce, primo secondo, tu mandi giù lentamente quello che ti viene messo davanti e quindi comincia l'immancabile e inutile danza del rifiuto

-Hai assaggiato la caponata?
-No, nonna, guarda io...
-Mangia!

Un kilo e mezzo di melanzane ti viene infilato dritto in gola.

-Hai assaggiato il prosciutto?
-Io non ho tanta fame

-Mangia!

Una coscia intera di prosciutto crudo ora è nel tuo stomaco, ne seguono carciofi, fagioli, lenticchie, pane, una carbonara e un amatriciana e migliaia di "nonna, no, io" e un miliardo di "Mangia!"

-Ma l'insalata l'hai mangiata?
-Pure l'insalata?
-Si, mangiala che tanto non fa ingrassare.

-Spe, devo andare un attimo in bagno

Ti alzi e lentamente ti avvii verso il bagno, devi vomitare da quando ti sei svegliato stamattina o non sopravviverai, vomitare davanti ai parenti potrebbe voler dire immensa disgrazia, ma forse se lo fai lentamente, se stai attento a non sporcare niente e se non ti vede nessuno...
Apri la porta del bagno, la chiudi con attenzione dietro di te ma non c'è la chiave, che razza di persona non ha la chiave del bagno? Ti inginocchi davanti al water e dopo poco arriva un "buoargh" che prelude l'eliminazione di tutti gli organismi che hai mangiato. Animali ancora vivi scompaiono dentro lo scarico del water, col tuo vomito potresti nutrire tutti i pinguini del polo, impossibile pensare che qualcuno non ti abbia sentito

-Tutto apposto li dentro?
-Si si...

E ancora il vomito esce dalla tua bocca.

-Vuoi una mano?

Non riesci a rispondere, devi sboccare, questa viene considerata la tragedia dell'anno e una tua parente a caso decide che è il momento di entrare,la maniglia si muove e tu diventi un supereroe, ti alzi veloce come se fossi Flash, una mano va a far scaricare lo sciacquone, in mezzo secondo non c'è più traccia del tuo vomito

-Hai la camicia sporca 
-Cazzo
-Dammela che te la lavo.

Sbianchi, sul tuo petto c'è una composizione di peli che non ti permette di togliere quella camicia.

-no, no
-Dai avanti, come se non ti avessimo visto mai nudo

La mano dell'orco donna che hai davanti si muove verso la tua camicia, non fai in tempo ad indietreggiare che l'ha afferrata, vuole sfilartela dall'alto e tu la strattoni la camicia verso il basso
i bottoni lentamente cedono e rovinosamente cadono a terra, la camicia si apre e la tua dignità va a fare visita ai bottoni.

"Viva Gesù"

L'orchessa sviene, alla nonna viene un infarto, gli uomini ti guardano male, i cugini scuotono la testa in segno di disapprovazione, sorridi, con una mano ti gratti dietro la nuca e imbarazzato provi a chiudere la camicia con la mano libera, a peggiorare la situazione ci si mette la nausea, le tue labbra si aprono a forza e il vomito che ancora dovevi gettare fuori cade sull'orchessa svenuta, la macchia di sbocco si muove quasi magicamente, e tristemente sembra scrivere un messaggio sotto gli occhi sconvolti dei parenti:

"Buon Anno."

1 commento: